Inside the industry: La Cina continua a considerare il traffico merci ferroviario determinante per il successo dell’iniziativa Belt and Road
L’enfasi sul trasporto merci ferroviario come soluzione logistica su scala europea continua a crescere, ma per molte aziende e governi, cresce anche la convinzione che la ferrovia rappresenti uno dei principali driver della crescita degli scambi con la Cina e gli altri mercati asiatici.
Il mercato cinese ha generato un grande interesse attorno all’iniziativa Belt and Road e il Governo Cinese ha assunto l’impegno di supportare lo sviluppo dei servizi e delle infrastrutture ferroviarie all’interno dell’Unione Europea. Attualmente sono 11 le rotte ferroviarie attive tra ben 56 città cinesi e 49 città europee. La maggior parte dei collegamenti coinvolge la Cina e la Germania, ma il network si sta espandendo verso altre destinazioni europee.
L’impulso determinante per lo sviluppo del sistema ferroviario arriva dalla Cina, che oggi vanta un surplus di 176 miliardi di dollari nei confronti dell’Unione Europea. D’altro canto, le aziende Europee esportano ogni anno quasi 200 miliardi di dollari di prodotti in Cina, segnando un aumento annuo del 350% delle merci che viaggiano verso est via ferrovia. Molte dei principali operatori logistici europei stanno aumentando gli sforzi per muovere container da e verso la Cina su treni merci dedicati, che possono vantare un minor impatto ambientale rispetto al trasferimento per via aerea e una maggiore velocità rispetto al collegamento marittimo.
La centralità della ferrovia nell’ambito dell’iniziativa Belt and Road
Sul fronte cinese, il governo della Repubblica Popolare considera la ferrovia come elemento centrale dell’iniziativa Belt and Road; il Paese è vicino all’obiettivo dei 5000 treni meci operati verso ovest nel 2019, e gli spedizionieri stanno intensificando l’utilizzo di questa modalità, con una crescita netta dei volumi, passati dai 1.400 TEU del 2011 ai quasi 319.000 TEU del 2017 (anno al quale si riferiscono le ultime statistiche disponibili, fornite dalle agenzie ferroviarie e dai media cinesi).
La crescita del traffico merci ferroviario è sostenuta anche dagli esportatori giapponesi, sudcoreani e taiwanesi, che utilizzano i collegamenti marittimi per trasferire i volumi verso la Cina, dove vengono poi trasferiti sui treni merci che viaggiano verso l’Europa.
Gli analisti valutano che il il trasferimento delle merci su ferrovia tra l’Europa centrale e la Cina abbia un costo pari a circa un terzo dell’alternativa aerea e duri dai 16 ai 19 giorni, rispetto ai 30 necessari per compiere il viaggio via mare.
I vantaggi operativi sono significativi, ma il trasferimento dei volumi su rotaia è ancora sostenuto in maniera determinante dai sussidi. Si stima che senza sussidi il prezzo praticato dagli operatori dovrebbe attestarsi intorno ai 10.000 dollari, per rendere il servizio remunerativo, mentre grazie ai sussidi questi prezzi possono oggi godere di una riduzione sostanziale, tra i 3000 e i 6000 dollari per container.
La Cina punta ad una maggiore regolamentazione delle operazioni ferroviarie
Le autorità cinesi sono determinate a migliorare la regolamentazione delle operazioni ferroviarie all’interno del network Cina-Europa, concentrandosi innanzitutto sulle rotte lungo le quali si concentra la domanda, migliorando la frequenza dei servizi, insieme alla supervisione e alla gestione dei sussidi offerti localmente agli operatori ferroviari. Questo approccio sta alla base della decisione, presa quest’anno, di continuare a sovvenzionare soltanto i treni che dalla Cina si muovono pieni verso l’Europa, mentre Pechino si muove parallelamente per migliorare a livello generale gli standard di qualità offerti dai fornitori presenti sul mercato ferroviario.
Diversi operatori logistici europei hanno messo gli occhi su tre nuove rotte tra la Cina e l’Europa, che l’agenzia CRCT – China Railway Container Transport (CRCT) pianifica di attivare per evitare colli di bottiglia in corrispondenza del gateway di Malaszewicze, in Polonia.
CRCT ha dichiarato quest’anno che un collegamento sarà attivato sulla direttrice Sud, che collega il Mar Nero al Sud Europa e alla Turchia. Un secondo collegamento allaccerà invece il Nord della Polonia.
Gli Europei guardano con una certa apprensione all’attuale battaglia commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, ma gli economisti segnalano che, nonostante gli attriti, i livelli di crescita dell’economia cinese rimangono alti.
I numeri confermano questa analisi, e i servizi ferroviari tra Cina ed Europa hanno mantenuto un trend di crescita sostanziale fino ad Agosto 2019, secondo i dati CRCT.
Il numero di viaggi dalla Cina all’Europa ha raggiunto i 2.845 treni, movimentando 250.000 TEU, mentre i collegamenti dall’Europa alla Cina si sono fermati a 2.421, corrispondenti a 210.000 TEU, secondo i dati pubblicati da CRCT a Settembre 2019.
Grazie alla sostenibilità ambientale e all’efficienza in termini di costi e tempi di transito, sembra che il traffico ferroviario diventerà sempre più rilevante per gli scambi commerciali tra Europa e Cina.