INSIDE THE INDUSTRY: Italy quality logistics index: un nuovo indice per misurare la soddisfazione del settore manifatturiero italiano in merito all’efficienza dei corridoi logistici

Contship è lieta di presentare al pubblico italiano ed internazionale il Report “Corridoi ed efficienza logistica dei territori”, sviluppato in partnership con SRM, Centro di Studio e Ricerca, il cui obiettivo è sviluppare analisi sull’economia regionale italiana, con una prospettiva europea e mediterranea.

L’efficienza dei corridoi logistici, utilizzati dalle aziende manifatturiere italiane per movimentare le merci, e per approvvigionarsi di materie prime e semi-lavorati sui mercati internazionali, influenza fortemente la competitività dei prodotti, e dovrebbe essere considerata un elemento centrale per la competitività, in grado di sostenere la domanda degli stessi prodotti, sui mercati globali.

Contship, in partnership con SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (centro di ricerca collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), ha sviluppato il Report “Corridoi ed efficienza logistica dei territori” (ora disponibile anche in lingua inglese) creando un nuovo indice, utile ad identificare i fattori giudicati determinanti dalle imprese manifatturiere italiane, e la loro soddisfazione generale, nei confronti dei sistemi logistici regionali.

Lo studio, che si concentra sui corridoi logistici utilizzati per i traffici marittimi, vuole essere uno strumento per le istituzioni, per gli operatori logistici e per le associazioni, utile a definire le strategie di business e a stimolare la crescita e lo sviluppo del settore logistico italiano nei prossimi anni.

Quality Logistics Italian Index (QLI2)

L’indice, chiamato QLI2 – Quality Logistics Italian Index, è parte dello studio “Corridoi ed efficienza logistica dei territori” ed è derivato dall’esperienza e dalle rilevazioni del sentiment di 400 imprese manifatturiere italiane, localizzate in tre regioni: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che rappresentano più della metà dell’export italiano.

Lo studio conferma una tendenza ad affidare le operazioni logistiche in outsourcing e sottolinea, tra le altre cose, la necessità di esaminare in maniera più accurata la supply chain, in un momento storico in cui i trend del commercio globale sono in continua evoluzione.

L’indice QLI2 identifica 10 fattori chiave, raggruppati in quattro categorie – servizi, costi, infrastrutture e sostenibilità. Alle aziende è stato chiesto di dare un punteggio da 1 a 10, dove 1 rappresenta il minimo e 10 il massimo, per ognuno dei fattori, per rifletterne l’importanza percepita, all’interno del sistema logistico.

I 10 fattori, relativi al sistema logistico, spaziano dal dimensionamento e dall’accessibilità delle infrastrutture, alla rapidità e regolarità dei servizi portuali, dei trasporti marittimi e terrestri, alla disponibilità di servizi ferroviari ad alta velocità, all’efficienza dei servizi doganali, IT e amministrativi dei porti, fino al costo del trasporto dal porto alle destinazioni inland e all’attenzione ai temi della sostenibilità.

Tra i vari elementi evidenziati, l’indice permette di apprezzare il rapporto tra i livelli di soddisfazione manifestati dalle varie aziende rispetto ai servizi, e l’importanza da esse attribuita ai servizi stessi – utile a capire meglio quali siano le priorità nell’azione di miglioramento della qualità degli specifici elementi.

Se da un lato la velocità e la regolarità dei servizi marittimi disponibili presso i porti italiani è considerata un punto di forza, lo studio indica anche come vi siano dei margini di miglioramento relativi alla riduzione delle tariffe e dei costi di trasporto port-to-door.

Gran parte della funzione logistica è affidata in outsourcing

Sorprendentemente, per un’economia come quella italiana, orientata all’export, lo studio SRM/Contship ha rivelato che oltre il 52%, più della metà, delle aziende intervistate non conosce il porto di destinazione del proprio export, e che il 44% non conosce il porto di origine delle merci importate.

Lo studio mostra come Shanghai sia il porto più utilizzato, sia per l’import che per l’export italiano. Per quanto riguarda i porti Americani, lo scalo più quotato è New York.

Sebbene vi siano indubbi vantaggi nell’esternalizzazione, in termini di contenimento dei costi e di maggiore focus sul core business, lo studio suggerisce come per molte aziende potrebbe essere utile guardare oltre alla sola qualità dei prodotti, esplorando il modo in cui la supply chain può essere utilizzata come fonte di vantaggio competitivo, all’interno dello scenario globale.

Promuovere soluzioni intermodali per una maggiore sostenibilità ambientale

In aggiunta ai fattori prettamente economici, è in continuo aumento, in tutto il mondo, la preoccupazione relativa all’impatto dei cambiamenti climatici; logistica e trasporti sono responsabili del 14% delle emissioni di gas serra, secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).

Contship, come operatore terminalista e intermodalista indipendente impegnato a promuovere lo sviluppo delle infrastrutture portuali e intermodali, è costantemente attenta alla definizione di un modello di logistica intermodale sempre più efficiente e eco-sostenibile, soprattutto attraverso un uso più intensivo della modalità ferroviaria.

Guardando al futuro, SRM e Contship sperano di estendere il survey ad altre regioni italiane, per aiutare gli operatori a raffinare ulteriormente le strategie per fronteggiare le loro prossime sfide logistiche e commerciali.

Contship ed SRM organizzeranno due focus group (Lunedì 13 e Lunedì 27 Maggio, dalle ore 10 alle ore 13) a Milano, per discutere in dettaglio i risultati dell’indagine e per raccogliere spunti e riflessioni utili allo sviluppo del prossimo survey.