Ruolo e funzionamento delle dogane in Italia ed Europa

Le dogane sono un elemento estremamente importante per il commercio internazionale e il loro funzionamento è regolamentato in base a regimi doganali condivisi tra più Stati, come nel caso della Comunità Europea, oppure da accordi commerciali tra singoli Stati.

In questo articolo cercheremo di delineare un quadro, senza pretese di esaustività, sui compiti e le funzioni delle dogane, i diritti doganali e i soggetti coinvolti.

Nello specifico, proveremo a rispondere a queste domande:

  • Cosa sono le dogane?
  • Come funzionano le dogane? Quali sono i principali diritti doganali?
  • Chi sono i soggetti coinvolti nel processo di spedizione? 

Cosa sono le dogane?

La dogana è un ufficio pubblico, che può trovarsi lungo la linea di confine oppure all’interno del territorio nazionale, ed è preposto al controllo delle merci in entrata e in uscita dallo Stato.

Gli obiettivi principali dei controlli doganali di uno Stato consistono nel:

  • tutelare gli interessi economici nazionali, applicando dazi a merci concorrenti e generando entrate fiscali
  • tutelare i consumatori dalle merci e dai prodotti potenzialmente pericolosi o nocivi per la salute
  • contribuire, attraverso i controlli e la verifica dei rischi, alla lotta contro la criminalità organizzata e contro il terrorismo, contrastando il traffico di esseri umani, droga, armi e merci contraffatte
  • contrastare il commercio illegale di specie a rischio di estinzione
  • verificare che chi viaggia con ingenti somme in contanti non stia riciclando denaro, evadendo il fisco o finanziando organizzazioni criminali
  • lottare contro le frodi fiscali e sui dazi doganali da parte di imprese e privati cittadini

In Italia, la dogana è un’istituzione pubblica, che fa capo all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Nel 1968, l’Unione Europea ha istituito l’Unione Doganale, con il compito di agevolare gli scambi commerciali per le imprese, armonizzare i dazi doganali sui beni provenienti dai Paesi extra UE e contribuire a proteggere i cittadini, gli animali e l’ambiente europei.

In pratica, nell’Unione Doganale, le autorità doganali di tutti i Paesi membri collaborano come se fossero un’unica entità: applicano le stesse tariffe alle merci importate nel loro territorio dal resto del mondo, mentre non applicano tariffe alle merci scambiate tra gli Stati Membri.

Come funzionano le dogane? Quali sono i principali diritti doganali?

I controlli della Dogana sono finalizzati a regolamentare l’ingresso e l’uscita di prodotti soggetti a restrizioni da parte del Governo di destino e la riscossione dei diritti doganali.

I controlli all’esportazione, o controlli doganali all’uscita, accertano la libera esportazione delle merci, vale a dire verificano che la merce non sia sottoposta a vincoli specifici (pensiamo ad esempio al trasporto di armi o di animali esotici o protetti).

L’esportazione di merci non è soggetta al pagamento di dazi doganali e, se il controllo è superato, viene rilasciata un’autorizzazione, denominata bolla doganale.

I controlli all’importazione, o controlli doganali all’entrata, invece, sono volti non soltanto a tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico, ma anche alla riscossione dei dazi. Per quanto riguarda l’Italia e tutta l’area dell’Unione Doganale, questo significa che la merce proveniente da Paesi extra-UE dovrà essere controllata, classificata e, di conseguenza, tassata.

Le spese da versare in dogana per l’importazione di merci da Paesi extra-UE, con i quali non siano stati stipulati specifici accordi commerciali, prendono il nome di diritti doganali.

I principali diritti doganali sono:

  • L’IVA, calcolata sul valore della merce in dogana maggiorato dei dazi doganali, che viene riscossa nello Stato membro dove si intende mettere la merce in consumo e la cui aliquota varia in funzione dello Stato stesso
  • I dazi doganali vanno invece pagati all’Unione Europea. Il dazio è l’unica forma di tassazione imposta dall’Unione Europea alle persone fisiche e giuridiche ivi residenti per finanziare le proprie attività

Per calcolare i dazi doganali da pagare nell’importazione di merci nell’UE, bisogna tenere in considerazione tre elementi: il valore delle merci, l’origine delle merci e le tariffe doganali da applicare.

Data la loro peculiarità e il fatto di essere applicate a un ampio ventaglio di beni, le imposte note come accise meritano una menzione particolare.

Le accise si applicano sulla fabbricazione di alcuni prodotti di largo consumo, come l’alcool e i prodotti da esso ottenuti, il petrolio e tutti i suoi derivati destinati alla produzione di energia, il tabacco e i suoi derivati.

Le accise non sono dazi, ma quando riguardano merci importate sono considerate oneri doganali e vengono quindi riscosse al momento dell’operazione doganale.

Le accise vengono applicate da ciascun Stato membro sul proprio territorio in modo autonomo e secondo criteri propri. Inoltre, le accise si applicano sia alle materie prime/prodotti importati da Paesi terzi sia a quelle provenienti da Paesi comunitari.

Chi sono i soggetti coinvolti nel processo di spedizione?

Come è facile immaginare, oltre agli ufficiali di dogana, diversi attori sono coinvolti nell’intero processo di trasferimento:

  • il mittente che spedisce la merce
  • il destinatario che acquista la merce
  • lo spedizioniere che organizza il trasporto
  • le aziende di trasporto (compagnie di navigazione, compagnie aeree, aziende ferroviarie, autotrasportatori) che si occupano della movimentazione intermodale delle merci tra porto, magazzino, destinazione finale
  • gli operatori doganali autorizzati a presentare la merce e a pagare i tributi all’Agenzia delle Dogane
  • i terminalisti e gli operatori portuali/aeroportuali che scaricano i container e la merce da navi, aerei, treni e camion

A monte del processo di spedizione, è necessario che mittente e destinatario abbiamo definito le responsabilità di ciascuno per l’organizzazione e il pagamento delle diverse fasi di trasporto, vale a dire i termini commerciali per il trasferimento dei beni, definiti incoterms (contrazione di International Commercial Terms).

Lo studio Corridoi ed Efficienza Logistica dei Territori 2020, pubblicato da Contship e SRM, ha rilevato una spiccata tendenza delle aziende italiane all’utilizzo della resa Ex Works nelle esportazioni. L’Ex Works è infatti il termine contrattuale meno impegnativo e meno costoso per il venditore, che cede totalmente il costo e il rischio del trasporto al compratore.