Inside the industry: Un’ Europa più verde attraverso un modello di trasporto più sostenibile

Il 2019 è stato il secondo anno più caldo mai registrato e il più caldo in assoluto in Europa, secondo il programma di osservazione della Terra dell’UE.

Guardando indietro, gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi da quando sono iniziati le registrazioni del 19 ° secolo con temperature medie tra 1,1 ° C e 1,2 ° C superiori ai tempi pre-industriali, rendendo il decennio 2010-2019 il periodo più caldo di sempre.

Alla luce di ciò, l’UE ha intrapreso azioni proattive per ridurre le emissioni, annunciando lo “European Green Deal” nel dicembre 2019. L’obiettivo dello European Green Deal è di azzerare l’impatto climatico riducendo al minimo le emissioni di gas serra attraverso un impiego efficiente di risorse e investimenti e una legislazione dedicata.

Il 4 marzo, l’UE ha svelato le prime fasi della sua legislazione sul green deal per aumentare gli obiettivi di riduzione delle emissioni ogni cinque anni a partire dal 2030.

La situazione attuale

Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) e l’Associazione degli operatori ferroviari europei (UNIFE) il trasporto è l’unico settore che ha aumentato le proprie emissioni nel continente negli ultimi 20 anni.

Il trasporto è attualmente il secondo più grande settore di emissione di GHG (Greenhouse Gases – gas a effetto serra) dopo la produzione di energia, rappresentando quasi il 24% delle emissioni europee di GHG. Tra tutti i metodi di trasporto (escluso il trasporto aereo), il trasporto su strada è quello maggiormente inquinante, con il 40% delle emissioni stradali provienti dalle aree urbane e suburbane.

Per affrontare questo problema, una delle priorità del Green Deal è lo spostamento del 75% del traffico merci dell’UE dalla strada alla ferrovia e la riduzione del 90% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. Il Parlamento europeo ha anche sostenuto un drastico aumento degli obiettivi a medio termine, spingendo a una riduzione del 55% delle emissioni complessive di gas a effetto serra (rispetto ai livelli di gas a effetto serra del 1990) entro il 2030 rispetto all’attuale obiettivo del 40% per lo stesso anno.

Se le emissioni di gas a effetto serra prodotte dai trasporti saranno contenute, questo potrebbe essere un grande impulso verso la realizzazione della visione della CE di un futuro sostenibile.

Andare avanti: regolamenti e standardizzazione

Muoversi insieme con lo stesso obiettivo non è facile. Regolamentazioni e standardizzazione tra gli Stati membri sarebbe la chiave del successo. Per questo, il Green Deal ha delineato una roadmap complessiva, il cui primo passo è il completamento della stesura e l’adozione dei regolamenti necessari entro il 16 giugno di quest’anno. Il progetto includerà le specifiche tecniche per l’interoperabilità (TSI – Technical Specifications for Interoperability) aggiornate e lo sviluppo di strumenti IT, entrambi richiesti dalle aggiornate direttive sull’interoperabilità e la sicurezza (Interoperability and Safety Directives) e necessari per il nuovo regime.

Un’infrastruttura di trasporto sostenibile

L’UE sta inoltre investendo oltre 117 milioni di euro in 39 progetti chiave di trasporto attraverso il Connecting Europe Facilities (CEF), il meccanismo finanziario dell’UE a sostegno delle infrastrutture di trasporto.

L’investimento mira a costruire collegamenti migliori in tutta l’Europa centrale con particolare attenzione ai metodi di trasporto sostenibili. I progetti comprendono la riduzione del rumore generato dai treni merci, il potenziamento dei collegamenti ferroviari transfrontalieri e l’aggiornamento delle infrastrutture portuali.

Nel frattempo, la Commissione è anche impegnata nell’incoraggiare il settore privato e quello pubblico a investire in energia e tecnologia verde.

Scelte più ecologiche disponibili per un’azione immediata

Oltre alle politiche e ai regolamenti dell’UE, anche le aziende svolgono un ruolo vitale in questo periodo di transizione per aiutare l’UE a diventare una regione a zero impatto ambientale.

Una delle possibilità è prendere in considerazione la diversificazione delle modalità di trasporto, con soluzioni intermodali più ecologiche già disponibili.

Oggi in Europa, la quota di mercato del trasporto ferroviario di merci rappresenta solo il 16,6% del trasporto di merci. Il settore del trasporto merci ferroviario europeo punta a raggiungere la quota del 30% entro il 2030, garantendo una migliore soluzione macroeconomica per la crescita dei trasporti in Europa.

La ferrovia è una delle modalità più pulite di trasporto merci. Secondo la Voice of European Railways, la ferrovia è sei volte più efficiente dal punto di vista energetico rispetto alla strada a causa di vantaggi di tipo fisico quali una minore resistenza al rotolamento su rotaia e all’aria.

La ferrovia contribuisce inoltre a ridurre la dipendenza dell’Europa dai carburanti importati, grazie alla sua elevata efficienza energetica e alla grande correlazione con l’energia elettrica.

Mentre il cambiamento climatico è un problema urgente, il 2050 è in realtà un obiettivo distante e a lungo termine.

Contship, leader nei servizi intermodali europei, da anni si impegna a collaborare con spedizionieri e compagnie di navigazione in tutto il mondo per lavorare verso un ambiente più pulito.

Questo articolo fa parte di CS WINdow, la newsletter del Gruppo Contship Italia, che offre analisi ed approfondimenti sul mondo della supply chain, con un focus sulla logistica intermodale europea:

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